Portoferraio : la Guardia Costiera sequesta un cantiere navale per gestione illecita di rifiuti

 Nella giornata di giovedì 2 maggio, il personale della Capitaneria di porto su disposizione della Procura della Repubblica di Livorno, ha posto sotto sequestro diverse aree ubicate all’interno di un cantiere navale di Portoferraio, dove risultavano stoccati rifiuti di varia natura.   A seguito della complessa attività di indagine svolta dal Nucleo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera, già a partire da settembre 2023, il G.I.P. del Tribunale di Livorno ha confermato le ipotesi di reato inerenti la realizzazione di una discarica non autorizzata di rifiuti ed ha emesso un nuovo provvedimento di sequestro. Trattandosi di indagini preliminari, le risultanze investigative saranno successivamente verificate nel giudizio diretto ad accertare la penale responsabilità degli indagati.   In particolare, sono state confermate le ipotesi di violazioni alla normativa ambientale riconducibili all’accumulo di rifiuti pericolosi tossici e nocivi, per un volume complessivo di 550 m3, all’interno

Porto Azzurro : agente penitenziario sventa la fuga di un detenuto in permesso premio



Non era rientrato in carcere, a Porto Azzurro, dopo avere fruito di un permesso premio. Ma l’acume e l’attenzione di un poliziotto penitenziario libero dal servizio ne ha impedito la possibile fuga dall’isola.




A dare la notizia è il Segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Francesco Oliviero: 


“Sabato 13 aprile, il detenuto K.A., ristretto nella Casa Reclusione di Porto Azzurro, non aveva fatto rientro in carcere dopo avere fruito di un permesso premio. Immediatamente veniva segnalato alle autorità. Ma domenica, ovvero il giorno dopo, un Assistente del Corpo di Polizia Penitenziaria, libero dal servizio, lo notava per le strade della città elbana. Il poliziotto ha quindi pedinato l’uomo e nel frattempo ha allertato i colleghi della centrale operativa della questura. Successivamente, insieme a personale della Polizia di Stato, fermava il detenuto e, dopo averlo fatto visitare al locale Nosocomio cittadino, lo riconduceva in Istituto. Grazie all’abnegazione, zelo e professionalità dell’Assistente di Polizia Penitenziaria, dunque, si è riusciti ad assicurare alla giustizia il ristretto evaso dal permesso”.


Sulla vicenda è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE: 

“I miei più sinceri complimenti vanno al collega che libero dal servizio ha tratto in arresto. Questa la vera dimostrazione che noi siamo poliziotti 24 ore al giorno, come il nostro status impone di essere. Encomiabile è stato il suo agire e per questo auspico che gli venga riconosciuta una adeguata ricompensa ministeriale”. “Io credo che sia davvero giunta l’ora di affidare al Corpo di Polizia Penitenziaria gli uomini ed i mezzi necessari per assicurare il controllo dei soggetti detenuti ammessi a misure alternative, area penale esterna, permessi premio: parliamo, complessivamente, di più di 137mila persone coinvolte nell’esecuzione della pena in Italia”, conclude il leader nazionale del SAPPE.

O.E

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