A proposito dei ritrovamenti di cetacei morti.


 Rinvenire un delfino morto, presso una delle numerose spiagge dell’Elba è un evento raro, ma in particolare nel mese di gennaio diventa più probabile e rientra nella normalità.

 Il fenomeno fa parte di una scansione legata all’ecologia, che si replica da sempre in maniera costante.

Infatti da ora fino a tutto febbraio la cosiddetta “ mangianza,“ in particolare il placton, si avvicina alle coste e di conseguenza branchi enormi di acciughe e via via pesci sempre più grandi si ritrovano tutti assieme lungo i litorali per banchettare. Assieme ai pesci, non mancano appunto i cetacei e di questa numerosa popolazione, gli esemplari più giovani e “ meno esperti “ sono a rischio della propria vita giacché, non abituati al continuo traffico di natanti, ai suoni stressanti emessi dai sistemi propulsivi delle navi e dei sonar, barriere di reti di ogni tipo e cordami vari e maggiori possibilità di contrarre malattie tra cui anche quelle infettive, basti pensare che qui a Portoferraio giornalmente vengono rovesciate nel mare illegalmente, tonnellate di sostanze inquinanti tra l’altro anche le microplastiche etcc. e questo succede perché è bene evidenziarlo, essenzialmente è lo Stato che in maniera infame lo permette, senza minimamente interferire e quindi lasciando libero spazio ai malfattori. 

Di conseguenza questi animali senza difese alcune, abituati a stare lontani dalle coste convivendo con un certo tipo di inquinamento, si ritrovano senza saperlo in un nuovo ambiente per loro molto pericoloso. Purtroppo i risultati non si fanno attendere e aggiungo che di queste morie ne vediamo solo una parte e cioè unicamente quello che effettivamente vediamo sulle spiagge.

                                                                            Giancarlo Amore

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