Sindacati in allarme: senza soluzioni immediate, i lavoratori rischiano difficoltà economiche e occupazionali
La carenza di medici dell’Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera) nell’area livornese sta creando crescenti difficoltà per i lavoratori marittimi, che ogni due anni devono rinnovare la certificazione di idoneità al lavoro.
Nonostante una richiesta di chiarimenti inviata il 7 gennaio all’Usmaf territoriale, non è ancora pervenuta alcuna risposta ufficiale. La situazione si è ulteriormente aggravata con la recente notizia della cessazione del servizio, a partire dal 25 gennaio, dell’unico medico Usmaf presente all’Isola d’Elba. Quest’ultimo, secondo quanto emerso, sarebbe stato costretto a dimettersi a causa di difficoltà operative.
La mancanza di un numero adeguato di medici Usmaf rappresenta un problema serio per i marittimi, che si trovano costretti a rivolgersi a strutture private per ottenere la certificazione necessaria al proseguimento della propria attività lavorativa. Questa soluzione, tuttavia, comporta un significativo aumento dei costi a carico dei lavoratori, rendendo la situazione insostenibile e ingiusta.
Le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti giudicano inaccettabile questa situazione e chiedono un intervento immediato da parte dei responsabili territoriali dell’Usmaf, affinché si provveda ad un incremento del personale medico dedicato.
Un appello urgente alle autorità
“I marittimi si sentono abbandonati e in grave difficoltà. Il rinnovo della certificazione biennale è un requisito essenziale per il loro lavoro, e non possono essere lasciati senza un servizio pubblico adeguato” – dichiarano i rappresentanti sindacali.
Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti continueranno a monitorare attentamente la vicenda e a sollecitare risposte concrete dalle autorità competenti.
Firmato:
Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil)
Paolo Taccini (Fit-Cisl)
Andrea Sirabella (Uiltrasporti)
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