L' uomo che sussurrava ai tombini


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Si è abbattuta sull’Elba un'altra tempesta e oltre il vento forte, si è concentrato un poderoso ammasso di nuvole, che ha scaricato in poco tempo su tutto il territorio, una grande quantità di acqua, causando allagamenti e altri danni.

Alcune zone fragili di Portoferraio, come da sempre si sono allagate. In questi casi, per permettere il deflusso delle acque, alcuni tombini vengono volutamente scoperchiati, altri dalla forza dell’acqua, sollevati e scaraventati via. 

Però, una volta passata la tempesta, si potrebbe anche pensare ad un controllo e risanamento delle strade e tubazioni varie, tombini malmessi o non ancora dentro la propria sede, pilette intasate, ammassi di fogliame ovunque, insomma c’è molta disattenzione riguardo a quella che dovrebbe essere una opportuna manutenzione di tipo urgente, con conseguente avvio di procedimenti progettuali, atti a mitigare e quindi definire al meglio gli allagamenti, visto che i nubifragi sono sempre in agguato.

Anche il vento che ha preceduto la pioggia, ha provocato un ulteriore e già previsto scoperchiamento del tetto in vetroresina del mercato coperto e anche qui come è già successo in passato, nessuno si è preoccupato di questi proiettili in vetroresina che si abbattono nelle vie, per poi rimanere confinati dove capita finché “non succede qualcosa.” 

Di questa piccola sintesi di avvenimenti importanti, dove la fonte di pericolo è evidente, ci si domanda tante cose, una delle quali è: premesso che gli allerta meteo non sono mirati localmente, ma generici su di un ampio territorio e questo sistema approssimativo, arreca dei grossi danni alla Comunità Elbana.

Bisognerebbe trattare con persone responsabili per ottenere un servizio meteo locale ben preciso, questo tecnicamente è possibile, ma quale uomo potrebbe avere il coraggio di caricarsi di una importante responsabilità, quando con estrema facilità si possono fornire le solite inesattezze meteo e lo stipendio entra ugualmente in tasca e il tutto viene condito, con il grande vantaggio di non avere la minima responsabilità di possibili avvenimenti nefasti.

Non fa piacere vedere, che a Livorno è in corso una libecciata e quindi con mare grosso e qui in particolare nel tratto Piombino Portoferraio il mare è calmo, ma le navi sono ferme perché è in corso un allerta meteo. 

Altresi, è bene ricordare che le navi che ci collegano al continente, non sono da crociera. Ogni mattina oltre il commerciale e villeggianti, le navi ospitano 4 o 5 e anche 10 ambulanze, più altre persone che devono recarsi in altri ospedali per le appropriate terapie salvavita.

Chi abita alle parti estreme dell’Isola, il calvario di un trasferimento, inizia alle 03,00 del mattino e quando arrivano alle ore 4,30 all’imbarcadero…… navi ferme causa allerta meteo. 

E’ una presa in giro. Fare si può, ma chi in effetti vuol fare qualcosa di veramente utile?

                                                                  Giancarlo Amore

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