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Il 21. Luglio 2023 sulla spiaggia della Biodola, avvenne un evento inconsueto, tutto a un tratto, si è riversato sulla spiaggia un rivolo liquamoso di colore nero e puzzolente, che arrivando al mare si disperdeva a ventaglio tra i bagnanti. I praticanti della spiaggia, hanno dovuto spostarsi loro malgrado, molto immediatamente, per fare posto a questo piccolo ruscello di materia organica. Dopo l’incredulità e tanto disdegno, si sono mosse le azioni per ripulire il tutto.
La narrazione sopradescritta, rappresenta un quadro indicativo per i fatti che accaddero quel giorno in piena stagione estiva.
Naturalmente per la gravità dell’accaduto iniziarono scontri verbali a non finire, conditi con vigorose imprecazioni.
Per mitigare il trambusto creatosi, dagli interessati fu detto che: “si è verificato un guasto alla stazione di sollevamento, in particolare per la rottura del galleggiante di azionamento pompa e l’utenza non deve romper più di tanto, è stato un incidente ed è normale che possa succedere.”
E’ vero, gli incidenti possono capitare, ma se si fosse adempiuto alle norme con i relativi procedimenti, sicuramente il problema avrebbe avuto meno probabilità di insorgere.
Pertanto è bene chiarire che, la spiaggia della Biodola rappresenta un punto turistico classe A e perciò e per questo, in una stazione di sollevamento piccola che sia, ci dovrebbero essere come garanzia, appunto perché si vive anche di turismo, almeno due pompe e di queste ne dovrebbe bastare una per svolgere la normale attività. Quindi in caso di rottura del primo interruttore, il liquame salendo azionerebbe il secondo interruttore, che darebbe impulso alle due pompe e così via. Addirittura in una stazione di sollevamento, possiamo inserire altri galleggianti con svariate combinazioni tra cui allarmi sonori e luminosi, interfacciare i segnali di pericoli con l’invio di messaggi etcc.. Quindi volendo si possono piazzare galleggianti con le più svariate funzioni. Inoltre nel caso nefasto di un totale malfunzionamento delle pompe, come ultima soluzione, allora sì che entra in funzione il cosiddetto troppo pieno, altro non è che un ulteriore sbocco di assoluta emergenza, che permette ai liquidi di riversarsi al di fuori delle vasche, creando anche gravi danni come abbiamo visto.
Per quanto concerne l’alluvione a Portoferraio, ho letto in grassetto:” Le pompe hanno funzionato con una interruzione nel momento più intenso del nubifragio, dovuta al malfunzionamento di un galleggiante".
Il malfunzionamento di un galleggiante in genere è da addebitare a fattori esterni come sporco dovuto a scarsa manutenzione, corpi estranei nella vasca etcc., da notare che al suo interno il meccanismo del galleggiante è sigillato e difficilmente si guasta. Quindi che cosa viene inteso come “ malfunzionamento di un galleggiante ?“
Sicché la zona di massima sensibilità come via Carburo, come è noto è già da molti anni soggetta a frequenti allagamenti con conseguenze nefaste verso case, attività commerciali, di rimanere imprigionati in auto o nelle case con condizioni di possibili perdite umane e per tutti questi enormi rischi e per tutti questi pericoli, mi domando: in caso di pericolo di alluvione, i rischi che corriamo, devono essere assoggettati e legati al funzionamento di un galleggiante del costo di una bistecca ??. Con le tecniche attuali stento a crederlo.
Anche se ci fossero state delle idrovore da 6 mc/s, capaci di risanare la zona in breve tempo, il principio tecnico non cambierebbe e si rimarrebbe ugualmente e potenzialmente subordinati nientepopodimeno da un semplice interruttore galleggiante o qualcosa del genere. C’è proprio da stare freschi.
Molto importante e gratificante è stata la tempestività nel dopo alluvione, sono stati mossi i controlli e le opportune verifiche agli impianti elettrici, galleggianti e pompe, circoscritte nella zona Carburo.
Ricordo ai professionisti, che dopo questa esperienza, “devono” essere eseguiti i controlli anche nelle altre zone a rischio e in tutte le stazioni di sollevamento, dove le probabili tracimazioni o guasti, possono mettere in difficoltà sia l’ambiente che la vita umana. Come controlli intendo verifica dei quadri elettrici, lo stato delle camere e dei galleggianti, il numero delle pompe comprese quelle di riserva, portate, etcc.
Ricordo in particolare alle “persone dai modi alternativi,” che oltre il diritto sacrosanto di intervenire in queste circostanze, sono anni che mi pronuncio con segnalazioni e documentazioni per quello che continuava a succedere in via Carburo, dove a parer mio, non è mai stato fatto niente di soddisfacente.
Nella foto, un semplice impianto in una stazione di pompaggio, con tanto di galleggianti.
Giancarlo Amore
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