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Nelle immediate vicinanze della Villa Napoleonica, c’è quel che rimane della famosa residenza delle guardie del corpo dell’Imperatore Napoleone.
Le persistenti condizioni di degrado anche sociale radicate in questa via, purtroppo sono ben visibili e quindi sotto gli occhi di tutti.
Allo stato delle cose, si sono preoccupate molte persone, dai semplici Cittadini, esponenti di partito etcc., le quali davanti ad un simile sfacelo, hanno cercato di contribuire anche con significativi progetti.
Ma di tutto questo interesse per migliorare dette condizioni, ad oggi i risultati sono stati zero. In virtù di tutto questo, mi cimento nel presentare un progettino niente male e soprattutto fattibile.
L’entrata ad arco della via con tanto di cancello e di sculture, è posta in sicurezza grazie ad una costruzione con dei tubolari in acciaio e legno lamellare.
La costruzione è di cattivo gusto e da quando è stata posizionata, mai nessuno se ne è occupato di migliorarne le condizioni sia per l’attrattiva che per la sicurezza. Addirittura a fianco della costruzione, c’è uno scolo dell’acqua che da decenni, non avendo le giuste caratteristiche per evitare le dispersioni lungo la parete, essa viene inevitabilmente coinvolta con il fradiciume, ponendo a rischio anche l’arco sostenuto dall’impalcatura. Infatti saggiando con il martello, lo strato della parete interessata, ci si rende conto che è completamente vuota e marcia.
La parte fortemente danneggiata dall’acqua è indicata dal muschio di colore scuro, come da foto. Poi ci aggiungi: drappeggi marci, cavi elettrici messi come gli comoda meglio, in questa maniera il quadro è completo.
Pertanto la Ricetta è la seguente: rimuovere tutte le sovrastrutture e ricostruire con travi in legno una struttura che oltre a garantire la sicurezza dell’arco di entrata, mettendo in risalto il cancello e le sculture, l’arco in mattoni e la pavimentazione, sia subito considerata a vista un’opera d’arte.
Questa prospettiva collocherebbe il Padiglione pari a quello che merita e cioè di essere un museo attrattivo per la Storia che ci comunica, visitabile e soprattutto offrirebbe un notevole spunto come soggetto particolarmente fotografico.
Il progetto andrebbe portato a termine subito, giacché abbiamo la difficoltà della villa di Napoleone chiusa e quindi ferma per almeno un anno, aggiungo che in un trentennio considerando il numero di visitatori della Villa, sono passate sotto questa avvilente opera, 9 milioni di persone. Di fronte a tutto questo è lecito pensare che la priorità sia assoluta.
Giancarlo Amore
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